Pavia è una città a misura d’uomo, si sviluppa fra stradine medioevali e un Duomo spettacolare. Fu fondata da Liguri e Celti e solo dopo divenne municipium romano con il nome di Ticinum. In seguito capitale del Regno Longobardo e centro dei commerci tra la pianura e i grandi fiumi. Oggi Pavia conserva le tracce di uno splendido passato tra monumenti, strade acciottolate e facciate di un caldo color terracotta. Vanta inoltre una tra le più antiche università al mondo, fondata nel 1361 (ma in attività dall’825). La città, nonostante le piccole dimensioni offre innumerevoli tesori religiosi e non solo. Ad esempio la Basilica di San Michele Maggiore luogo di molte incoronazioni, la più famosa sicuramente quella di Federico Barbarossa nel 1155 (al suo interno si può vedere il punto esatto dell’incoronazione, poiché segnalato da cinque cerchi di marmo sul pavimento). La Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro è una delle più antiche chiese pavesi e risale al regno dei Goti. Sulla sua facciata una lapide riproduce la terzina di Dante Alighieri “Lo corpo ond’ella fu cacciata giace giuso in ciel d’auro Ed essa da martiro e da esilio venne a questa pace” (Par. X,127-129). L’esempio per eccellenza del gotico lombardo lo troviamo nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, ubicata nell’omonima piazza, vicino all’università, che trae ispirazione dal romanico ma con decorazioni gotiche. Il Duomo invece merita una menzione speciale: iniziato nel 1488, si pone, nel suo progetto originario, come “uno dei più importanti risultati della speculazione architettonica del XV secolo” e “seppur incompiuto, è l’esempio, prima di San Pietro, più significativo di grande cattedrale rinascimentale”. Tra gli edifici urbani sicuramente da visitare il Palazzo Broletto; questo edificio del XII secolo in origine era un’area recintata dove si svolgevano le assemblee cittadine e si amministrava la giustizia. Uno dei simboli di Pavia, chiamato dai cittadini “Ponte Vecchio”, è il Ponte Coperto. Attraversa il fiume Ticino collegando il borgo omonimo al centro storico, ma è purtroppo solo una fedele ricostruzione del ponte romanico distrutto dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. Sempre in centro troviamo la via più famosa della città “La strada Nuova”, un tempo cardo della città romana, che attraversa tutta Pavia da Ponte Coperto al castello. Risalendo la strada, poco distante, si entra in una elegante galleria commerciale dominata dalla Cupola Arnaboldi, un’imponente cupola in ferro e vetro alta più di 32 metri. Altro edificio maestoso e storico che comprende un monastero ed un santuario poco distante dalla città è la Certosa Gra-Car (Gratiarum Carthusia – Monastero di Santa Maria delle Grazie). Costruita alla fine del XIV secolo per volere di Giangaleazzo Visconti, signore di Milano, per ottemperare al voto della sua consorte Caterina e come mausoleo di famiglia, la Certosa è racchiusa in un insieme di stili che trovano equilibrio nelle bellezze dei marmi, delle pitture e delle decorazioni che Gian Galeazzo Visconti fece innalzare a Pavia nel 1396 chiamando i più noti architetti e artisti dell’epoca. Tra le testimonianze non religiose più importanti spicca il Castello Visconteo, costruito nel 1360 per volere di Galeazzo II Visconti, che oggi ospita al suo interno la Pinacoteca Malaspina, dove sono esposti reperti di diverso genere ed importanza. Tra i palazzi invece ricordiamo il Palazzo Malaspina, il Palazzo Mezzabarba, sede del Comune, ed il Palazzo Bottigella. Non si può lasciare Pavia senza aver prima aver fatto una passeggiata lungo il fiume Ticino, un percorso molto frequentato in ogni stagione da pavesi di ogni età, facile da percorrere anche in bicicletta e che regala scorci davvero interessanti. Si può anche fare una piccola sosta su una delle panchine in riva al fiume, per godersi attimi di pace e tranquillità. Pavia, lo ricordiamo, è anche enogastronomia, potrete infatti assaggiare riso in tutte le salse, ma anche gnocchi e zuppe calde e dell’ottimo vino. Il famoso ragò, interpretazione locale della cassoeula, i munighili, le golose polpette di carne, e poi l’ossobuco con piselli e il bollito con salsa verde. Tipico del luogo il “miccone pavese”, uno dei pani più popolari del territorio, a base di farina di grano tenero e a pasta dura. Nei dolci troviamo le “Offelle di Parona”, biscotti dalla forma ovale tipici della Lomellina e, in particolare, della zona di Parona. E poi i grissini dolci, fatti con farina, zucchero, lievito, burro e sale, perfetti per accompagnare le degustazioni dei vini da fine pasto dell’Oltrepò. Sempre in chiave enogastronomica Pavia ha da anni avviato una manifestazione organizzata da Paviasvilippo (Az. Spec. Camera di Commercio Pavia), ormai punto di riferimento locale che ha riscosso molto successo, ovvero Autunno Pavese. È la più grande manifestazione in ambito enogastronomico e vitivinicolo del territorio, una fucina del tipicamente buono alla quale partecipano un centinaio di espositori. Accoglie ogni anno migliaia di visitatori provenienti dal nord Italia, ma non solo, che possono conoscere attraverso gli stand i prodotti tipici di qualità del territorio e fare esperienze legate al mondo del cibo, della cucina e dei prodotti enoagroalimentari attraverso laboratori, showcooking e workshop in programma. Le degustazioni di prodotti tipici del territorio pavese avvicinano a tradizioni territoriali e cultura locale che ne raccontano la storia, l’economia ed i suoi sapori, una narrazione a 360° e non solo una vetrina enogastronomica. L’evento si divide in due tipologie: “TOUR” dal 16 settembre al 15 ottobre nella provincia pavese con degustazioni, cene tipiche, visite in cantina a vigna; “FIERA” dal 29 settembre al 2 ottobre, presso Palazzo Esposizioni a Pavia, con la rassegna enogastronomica.
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