La cittadina di Mirano (a pochi minuti da Venezia, Padova e Treviso) rivive ogni anno, in prossimità della festa di San Martino, una pagina di storia che affascina grandi e piccini. Nel secondo weekend di novembre, quando il buio scende presto e il freddo comincia a farsi sentire, si alza il sipario su un mondo che non c’è più. Sulla grande piazza ovale va in scena la Fiera de l’Oca e Zogo de l’Oca de Miran, edizione dell’antico gioco rivisitata dall’artista Carlo Preti, una sfida sulle 63 caselle che trasforma un gioco domestico d’inverno in un evento popolare di piazza, tra prove di abilità e colpi di fortuna sotto gli occhi di un pubblico divertito.
Nel 2025 Mirano ha ricevuto il riconoscimento di Eventi di Qualità, consegnato a marzo in Sala Koch al Senato della Repubblica a Roma. Il merito di aver ideato e fatto crescere questa manifestazione è della Pro Loco, che ha costruito attorno al “Zogo” una cornice suggestiva, la Fiera de l’Oca: un vero set cinematografico in cui i visitatori possono immergersi nella memoria di un passato ancora vivo. Costumi d’epoca, dal tabarro alle divise contadine, giochi storici, mercati e spettacoli ricreano la vita di inizio Novecento, riportando la città al suo fascino antico.
Protagonista indiscusso è l’oca, simbolo della festa e della gastronomia locale. Le bancarelle offrono specialità culinarie uniche: la carne d’oca, grassa e tenera a novembre, diventa regina della tavola come un tempo, quando i proprietari terrieri di Mirano, in gran parte ebrei, non potevano consumare maiale. La manifestazione attira produttori dal Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e persino dalla Francia, creando un intreccio perfetto tra rievocazione storica e cultura gastronomica.
Il Zogo de l’Oca trasforma la piazza in un gigantesco gioco di società: 63 caselle, dadi e pedine giganti, prove di abilità e sfide tra le sei contrade della città – Scaltenigo, Vetrego, Campocroce, Ballò, Zianigo e il capoluogo. A vincere è sempre la fortuna, ma il premio viene devoluto a scopi benefici, mantenendo viva la dimensione ludica e solidale dell’iniziativa.
Partecipare alla Fiera de l’Oca e al Zogo de l’Oca significa tornare bambini, tra profumi di cucina, giochi storici, mercatini e oggetti dedicati al pennuto: grembiuli, ceramiche, tazze, tovagliette e souvenir esclusivi per collezionisti. Un evento che unisce cultura, enogastronomia e divertimento, riportando in vita le tradizioni di San Martino e offrendo un’esperienza unica nel calendario autunnale veneto.
Il detto popolare recita: “Chi no magna l’oca a San Martin no fa el beco de un quatrin”: un ottimo motivo per visitare Mirano l’8 e il 9 novembre e vivere la festa tra storia, gusto e divertimento.
La Redazione










