In posizione strategica a difesa dei territori appartenenti al Marchese del Monferrato, il castello del borgo di Moriondo Torinese fu fatto costruire all’inizio dell’anno mille dal vescovo Landolfo di Torino.
L’abitato divenne dunque un luogo di passaggio tra le terre monferrine e chieresi, iniziando così la sua storia tra i feudi del medioevo. La collina moriondese, dominata dal castello appartenuto anche all’industriale e sindaco del paese Virginio Bruno Tedeschi, fondatore della CEAT, raccoglie una comunità che negli anni ha voluto rilanciare ed animare il borgo attraverso feste e progetti di valorizzazione e promozione del territorio ad opera della Pro Loco creata nel 2001.
Dal 2003, ad esempio, la terza domenica di ottobre in occasione della Festa Patronale viene organizzata la Festa di Coj (la Festa del Cavolo Liscio), ormai divenuta una tradizione per tutta la zona e non solo. Questa manifestazione è nata dall’idea di rilanciare la coltivazione e consumazione del cavolo liscio, che è stato nei secoli passati non solo un prezioso prodotto legato all’economia agricola del paese, ma anche un ingrediente indispensabile della cucina tradizionale.
Migliaia di persone si recano ogni anno alla manifestazione per gustare i prodotti tipici locali a base di cavolo e secondo le ricette locali (pes ‘d cöj, minestra moriondese di cavolo, capönet, san craù, insalata di cavolo, torta di cavolo e cioccolato, frittelle dolci di cavolo), cucinati dai cuochi della Pro Loco presso lo stand gastronomico. Tante le iniziative che accompagnano la Festa, compreso il mercato del Coj, che ogni anno comprendono anche un gradito accenno al locale gruppo folcloristico: il Bel Cojè e la Bela Cojera.