Di origine assai antica, la città di Bra vide formarsi il suo primo nucleo urbano in coincidenza con la decadenza della vicina Pollenzo, iniziata con lo scontro del 402 tra Alarico e Stilicone. La storia vede poi Bra impegnata nelle vicende che contrappongono Alba ad Asti e alle guerre del Monferrato, finché verso la metà del 1300 cadde in mano ai Visconti. Saccheggiata nel 1515 dai francesi e distrutta nel 1537 dai Savoia, ottenne il titolo di città agli inizi del 1700. Dall’alto dei colli, si può leggere l’intera storia urbanistica della città, lasciando correre lo sguardo dagli antichi episodi architettonici alle moderne ciminiere. Dai tetti di coppo rosso scuro del centro storico, emergono i merli ghibellini del Palazzo Traversa, ultimo significativo edificio medioevale; il campanile della primitiva chiesa di S. Andrea; lo snello campanile della chiesa della Santa Trinità; quello orientaleggiante di S. Giovanni Decollato e quello civettuolo, a base triangolare, della chiesetta di Santa Croce; la parrocchiale di S. Andrea, edificata su progetto del Bernini. Luminosa per il recente restauro, domina la cupola di Santa Chiara, capolavoro del Vittone. Sulla città vigila una villa bizzarra: la Zizzola, simbolo stesso di Bra, sulla cui spianata si narra convenissero, per i periodici sabba, le Masche del Roero. Attorno si estende la Bra del ‘900, disadorna ed arlecchina, ove operano le industrie che hanno sostituito le celeberrime concerie. Si consiglia di passeggiare per C.so Garibaldi, con il lungo portico – l’Ala – sede del mercato del venerdì e chiuso dal Palazzo Municipale del Vittone, di andar per vetrine in via Vittorio o in via Cavour, di visitare il ricco Museo di Scienze Naturali fondato, a metà dell’800, dai fratelli Craveri, esploratori, geografi, promotori del Club Alpino. In Città, organizzato da Slow Food e dall’Amministrazione comunale, viene organizzato ogni due anni Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo e ai latticini. Le vie del centro e le piazze di Bra, dal 15 al 18 settembre 2023, diventeranno il palcoscenico ideale in cui pastori, casari, formaggiai e affinatori ribadiranno l’importanza di metodi produttivi buoni, puliti e giusti ponendo attenzione alla qualità delle materie prime, al benessere animale, alla tutela del paesaggio.
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