Opinione comune ed unanime è che il nome CHIALAMBERTO, che in dialetto suona Cialambèrt, stia ad indicare il luogo dove sorgeva la casa di una famiglia, i Lamberto o Lamberti, di cui non si conoscono notizie.
Del resto, l’uso di denominare una zona attraverso il nome della famiglia che vi abita è, qui come altrove, diffusissimo; al toponimo che ha dato il nome a tutto il comune fanno eco Cà Michiardi, Ca Trucco, Càdrò (Ca’d Reu) e molti altri che seguono l’infinito frammentarsi del territorio in gruppi di case che non raggiungono neanche il numero per costituire una frazione.
L’esistenza di Chialamberto è attestata già nel XIV secolo dove un documento del 1342 sancisce la rinuncia dei diritti su Chialamberto da parte del Monastero di San Mauro a favore del conte Aimone, mentre nel testo pubblicato dalla Pro Loco di Chialamberto in occasione del Quarto Centenario della Parrocchia, si cita un documento del 1359 in cui Chialamberto ed i suoi capi di casa in quanto compresi nella Castellania di Lanzo sono nominati fra coloro che pagavano un sussidio al Conte Verde per l’acquisto del borgo di Vaud.
Dal 1596 Chialamberto è sede della Parrocchia che raccoglie sotto di sé anche le Comunità di Bonzo e Vonzo, tutte tre precedentemente dipendenti da Cantoira. E’ questo probabilmente il primo germe di un avvenimento amministrativo del Comune: la soppressione delle Comunità di Vonzo e Mottera e il loro accorpamento alla Comunità di Chialamberto, avvenuta al termine del 1831.
Vonzo situata ad una distanza rilevante dal capoluogo soprattutto se si pensa ad una popolazione che si muove a piedi ed al dislivello fra i due centri di quasi quattrocento metri, vantava una tradizione di autonomia amministrativa. Forse proprio per ovviare alle difficoltà a raggiungere Chialamberto, acuite dalla stagione invernale, esisteva in Vonzo una cappellania retta da un cappellano che svolgeva anche le funzioni di maestro.
Mottera invece si era recentemente costituita in Comunità autonoma con abitati (Balmavenera, Breno, Prato Lungo, Chialambertetto) tutti tradizionalmente accorpati in un’unica frazione.
Chialamberto fu scelta forse perché già sede di parrocchia e per la sua centralità rispetto al territorio ed alle vie di comunicazione.
La Redazione