Le cronache tramandateci parlano di un’antica Gavi in lotta con Roma, poi da questa conquistata. Si cita l’esistenza di un “castello” sulla vetta della roccia: in esso, la leggenda vuole che trovasse rifugio dai suoi persecutori la principessa Gavia. Caduto l’impero romano, Gavi rimase d’ambito bizantino, poi franco. Una posizione strategica che nell’alto medioevo fece di Gavium, con il suo nome latino, un borgo conteso dai grandi nomi delle più potenti famiglie della storia. Il suo forte sulla cima della collina fu testimone di tantissime battaglie, vere e proprie guerre, e solo a metà dell’800 venne abbandonato e disarmato.
Oggi è una meta turistica delle più importanti sul territorio, assieme alle tante chiese e santuari che la città offre assieme ad alcuni palazzi storici e l’antica cinta muraria. Un vero e proprio patrimonio che tappezza il tessuto urbano e permette al visitatore di conoscere secoli di storia attraverso i racconti delle vicende che si sono svolte in questi luoghi.
Tra le bellezze architettoniche, qui la cultura gastronomica e la tradizione vitivinicola affiancano e rafforzano un prestigio che sempre di più si trova al centro dell’economia locale, al servizio del turista e non solo.
Storia, costumi ed arte culinaria rappresentano per il borgoun’occasione imperdibile e da promuovere.
Il Cortese di Gavi è un vino DOCG che si sposa con gli ottimi piatti locali, come i ravioli, carni caprine ed ovine in umido, lasagne caserecce, frittate e focacce ma anche i dolci, come i celebri amaretti locali.
Tra le varie manifestazioni, rievocazioni storiche e sagre del borgo, in particolare una manifestazioneha saputo far conoscere negli anni passati il territorio a livello internazionale, ovvero il “Di Gavi in Gavi Festival”, che dal 2021 il Consorzio di Tutela ha trasformato in una serie di attività itineranti tra masterclass e presentazioni nazionali ed internazionali.
Nasce nel 2024 la nuova associazione Gavi Giovani, che si propone di mettere in primo piano l’identità del Gavi attraverso la promozione e la comunicazione del territorio, la salvaguardia del paesaggio agrario, l’ospitalità e la cultura enogastronomica. Le opportunità per godersi quanto offre in termini di turismo, arte, cultura e soprattuto cibo in questo angolo di Piemonte così vicino alla Liguria non mancano e citiamo alcuni esempi: Sagra del raviolo e dello spiedino (metà luglio), Sagra della patata e del raviolo al sugo di birra (fine agosto), visite al Forte di Gavi.
La Redazione