Roccaforte monferrina di frontiera ed un tempo circondata da immense distese di castagni, il borgo di Castagnole Monferrato si trova in un territorio collinare che oggi, grazie al vino, attira l’attenzione di turisti ed appassionati di enogastronomia da tutto il mondo.
Proprio il Ruchè, vino eccelso con una sua Festa che si terrà dal 17 al 19 maggio, è solo uno degli eventi, visite ed attività culturali organizzati nel vivace borgo da produttori, associazioni e Pro Loco: la Sagra del Gran Fritto Misto di Pesce (Pro Loco) che si terrà presso la Cantina Sociale l’8 e 9 giugno, Ruchè sotto le stelle (Comune) il 10 agosto ed un nuovo progetto (Associazione produttori) che porterà l’arte tra i vigneti e nelle cantine il sabato della Festa, ma che si estenderà all’estate con percorsi e proposte.
Ricordiamo All’ingresso del paese un cartello riporta la scritta “Se a Castagnole Monferrato qualcuno vi offre il Ruchè è perché ha piacere di voi”, confermando quanto gli alti standard qualitativi di questo prodotto siano un ottimo biglietto da visita della comunità.
Qui il vino si accompagna felicemente alla gastronomia locale, dove non mancano gustosissime ricette e specialità, ma altrettanto alla cultura ed all’architettura. Ad esempio presso le cantine della Tenuta “La Mercantile”, edificio del tardo settecento simbolo di Castagnole Monferrato, dove i produttori offrono in degustazione il Ruchè durante la Festa, si trova il torchio più grande d’Europa ed il cortile nobile ospita uno straordinario esempio di giardino all’italiana con labirinto. Degna di una visita anche lo snodarsi della cinta muraria che componeva l’antico castello, con alcuni avanzi di arcate trecentesche in cotto e tufo oltre a massicci muri maestri. Una torretta incorporata in abitazione privata, un muro, un frammento di baluardo testimoniano quanto il tempo e gli uomini hanno purtroppo cancellato o alterato dell’antico edificio.
I “crutin”, o infernotti, sono invece antiche cantine scavate nel tufo che costituisce gran parte del territorio del Monferrato. L’utilizzo di tali strutture è stato da sempre quello di conservazione dei vini e delle derrate alimentari in quanto, scavati in profondità, consentono di avere una temperatura ed un’umidità costante durante l’anno evitando così quegli sbalzi termici tanto dannosi al vino. Dal centro cittadino è possibile accedere a percorsi a piedi, a cavallo ed in bicicletta per la scoperta del territorio sulle orme dei romani, tra le vigne, i castelli, l’architettura ed i boschi.
La Redazione
credits foto: Associazione Produttori del Ruchè e Il Ruchè