La cittadina di Mirano (situata a pochi minuti di strada da Venezia, Padova e Treviso) rivive ogni anno, in prossimità della festa di San Martino, una pagina di storia che affascina grandi e piccini. Nel secondo weekend di novembre, quando il buio scende presto e il freddo comincia a farsi sentire, si alza il sipario su un mondo che non c’è più. Sulla grande piazza ovale va in scena la “Fiera de l’Oca e Zogo de l’Oca de Miran”, edizione dell’antico gioco rivisitata dall’artista Carlo Preti, una sfida che corre sul filo delle 63 caselle. Un gioco che si faceva in casa, soprattutto nelle lunghe giornate d’inverno, diventa così evento popolare, di piazza, assumendo i toni di una sfida tra le frazioni della città, tra prove di abilità e colpi di fortuna, sotto gli occhi di un pubblico divertito.
Il merito di aver ideato questo evento, cresciuto nel tempo e diventato un appuntamento imperdibile della stagione delle feste venete autunnali, è della Pro Loco che, attenta alla tutela delle tradizioni, ha costruito attorno al “Zogo” una cornice suggestiva, la FIERA DE L’OCA: quasi un set cinematografico in cui i visitatori possono immergersi e lasciarsi coinvolgere nella memoria di un passato che ancor oggi ha molto da dirci. Un tuffo nei primi del Novecento, stagione che rivive nei costumi dei figuranti, a partire dal “tabarro”, il protettivo mantello di lana, un simbolo che resiste al passare del tempo. Una vera e propria rievocazione della vita contadina di inizio Novecento.
Protagonista dei due giorni di festa è l’OCA, l’animale di corte che appare riprodotto nelle caselle del grande gioco, ma anche il simbolo principale della fiera. La piazza e le vie del centro vengono addobbati con stendardi con lo stemma sabaudo, banchi del mercato in legno, bacheche con gli avvisi comunali, manifesti con le prime réclame. Appaiono lo strillone con il giornale, l’imbonitore con i suoi intrugli, l’artigiano che impaglia le sedie, i baracconi con il fucile a elastici, i barattoli da abbattere a pallate, giochi e spettacoli di un tempo.
Partecipare alla Fiera è come tornare bambini, godendo di cose semplici, assaporando prodotti genuini e sapori dimenticati. Nelle bancarelle si possono infatti gustare diverse specialità a base d’oca, la cui carne diventa pregiata proprio in questo periodo, grazie al suo prezioso e prelibato grasso. Ad inizio Novecento questo pennuto era presente in ogni aia. E in un’epoca in cui i proprietari terrieri di Mirano erano in gran parte ebrei e non potevano mangiare maiale, l’oca divenne presto la regina, non solo del cortile, ma anche della tavola.
Mirano è diventata una tappa imperdibile per il turismo che ruota attorno agli eventi culinari dedicati a questa specialità, tanto che ogni anno arrivano in città per esporre i propri prodotti alla FIERA DE L’OCA produttori dal Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e addirittura dalla Francia.
Gastronomia e rievocazione si intrecciano per regalare al pubblico le emozioni delle vecchie feste di paese, in un’atmosfera unica, ricostruita nel minimo dettaglio dalla Pro Loco che cura ogni singolo particolare senza lasciare nulla al caso. Nelle bancarelle dell’Ocaria, tutto quello che è in vendita richiama questo pennuto, con un’infinità di oggetti da collezione o per l’uso quotidiano creati in esclusiva per la manifestazione. Grembiuloni da cucina, canovacci, tovagliette, asciugamani, ceramiche, piatti, tazze, tazzine, bicchieri. E ancora, cornici, magneti, matite, libri e serigrafie.
La “FIERA DE L’OCA e il ZOGO DE L’OCA DE MIRAN” sono un’eccellenza all’interno di un circuito regionale e nazionale degli eventi che rievocano la ricorrenza di San Martino, festa che segnava la fine dell’annata agricola e l’avvio della stagione invernale. Una data del calendario ricca di suggestione e di tradizioni che si tramandano anche nei tanti detti popolari sul tema. A partire dal più famoso “chi no magna l’oca a San Martin, no fa el beco de un quatrin” (chi non mangia l’oca nel giorno di San Martino non è destinato ad avere fortuna), un buon motivo, da solo, per fare visita a Mirano nel fine settimana del 9 e 10 novembre!
Comunicato stampa Fiera de l’Oca e Zogo de l’Oca 2024