Bobbio Pellice, anticamente conosciuto come “Montebobbio”, ha una storia ricca come quella della sua valle, la Valpellice, che fu abitata a partire dal Neolitico come testimoniano le incisioni rupestri ancora visibili. Popolata da tribù pre-indoeuropee, passò successivamente sotto il controllo dei Romani che erano interessati ad assicurarsi i transiti alpini verso la Gallia, attraverso il Moncenisio e il Monginevro. La cristianizzazione della Valpellice risale al IV secolo, attribuita a San Marcellino, vescovo di Embrun. Nel corso del XVI secolo fiorì l’emancipazione comunale: ogni paese reclamava la propria autonomia fiscale, economica e legale di fronte ai signori. La Rivoluzione francese anche nella valle, unitamente al periodo napoleonico, portò aria di libertà. La caduta di Napoleone segnò il ritorno dei Savoia negli antichi possedimenti: fino al 1848, la valle non avrebbe più goduto di libertà costituzionali. Da quella data in poi, le vicende della valle seguirono le tappe della storia d’Italia.
Oggi, Bobbio Pellice conserva tracce della sua storia attraverso edifici ed opere come la chiesa parrocchiale del 1386, il monumeto Sibaud ed il tempio protestante del 1555, testimoni della presenza valdese nella regione. La comunità valdese, vissuta in Europa prima della Riforma Protestante, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura e nella storia della Valpellice. La lingua occitana è ancora parlata nella regione, testimoniando la sua ricca tradizione linguistica e culturale.
Due manifestazioni principali scandiscono la vita della comunità di Bobbio in occasione della salita e della discesa del bestiame verso e dagli alpeggi per la stagione estiva ed invernale, come la Fîra d’la Pouià e la Sagra del Saras del Fen, che si svolgono dal 16 al 19 maggio, e la Fîra d’la Calà e la Sagra della Mustardela, che si tengono dal 25 al 27 ottobre. Durante queste manifestazioni, si possono gustare i prodotti tipici locali e della regione, oltra a partecipare a concerti, eventi culturali e passeggiate guidate alla scoperta della bellezza della Valpellice. Il Sarass del Fen è una ricotta stagionata prodotta con siero di latte vaccino, caprino e ovino, in purezza o in miscela. Durante o a fine stagionatura viene avvolta in un’erba di montagna – Festuca – da cui deriva l’appellativo “del Fen”. La Mustardela è un gustoso insaccato prodotto con ricetta segreta utilizzando frattaglie di maiale e spezie, da gustare fresco, tagliato a fette e accompagnato dal pane, passato in padella con le cipolle, oppure bollito e servito con patate.
La Redazione
credits foto: Bobbio di Heinrich Stürzl, saras di VisitaPinerolo, Comitato Fiere Bobbio Pellice