Carignano è uno di quei comuni che valorizzano la cintura torinese e, grazie alla sua storia, all’architettura ed al ricco ventaglio di prodotti enogastronomici, gode di ampia popolarità tra i viaggiatori. Numerose le testimonianze ed i reperti storico-archeologici rinvenuti sul territorio, che consacrano il comune come florida colonia romana e restituiscono opere architettoniche di alto valore. Tante le chiese che fanno parte della storia cittadina, dove spicca quella dei Santissimi Giovanni Battista e Remigio (duomo) opera di Benedetto Alfieri, con il campanile neobarocco e le magnifiche opere d’arte. Presenti anche diversi itinerari e percorsi adatti ad un turismo lento, con proposte per ogni epoca attraversata dal borgo ad opera di alcune associazioni locali. Tra queste, il Comitato Manifestazioni di Carignano ha invece puntato su cultura, divertimento e prodotti tipici. Una trentina di anni fa scelse infatti come prodotto tipico della Città l’helianthus tuberosus o topinambur, in lingua piemontese “ciapinabò”, in quanto ingrediente fondamentale nell’assortimento di verdure che accompagna la classica bagna caöda: un modo semplice ed immediato per coinvolgere un pubblico vasto sempre alla ricerca di ogni singola affermazione delle identità regionali. Lo stesso prodotto povero, il ciapinabò, sta assumendo sempre di più le caratteristiche di una valida alternativa all’agricoltura e all’alimentazione tradizionale, alle prese con antichi problemi ma con nuove esigenze di una dieta sana ed equilibrata.
La Sagra del Ciapinabò, dall’11 al 13 ottobre, diventa l’occasione per incontrare e far incontrare contadini e cultura accademica, cuochi, grandi cultori dell’enogastronomia e semplici neofiti, artisti ed artigiani insieme ai commercianti; si affianca la mostra bovina della razza frisona e la transumanza lungo le vie del paese. La collaborazione e gli scambi con svariate manifestazioni, sagre italiane ed europee, ha permesso dei tour e delle collaborazioni importanti che hanno portato ad intese gastronomiche (ricette e prodotti derivati), studi universitari e sperimentazioni dalle quali sono nati ad esempio i “ciafrit” (infarinato e fritto, dalla consistenza delle tradizionali chips).
La Redazione