Il Carnevale di Mamoiada è un vero e proprio gioiello del folklore sardo, una celebrazione antichissima che ogni anno incanta migliaia di visitatori. La festa, che ha inizio con la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, coinvolge l’intera comunità in un vortice di colori, musica e danze tradizionali.
La piazza principale si trasforma in un palcoscenico naturale dove uomini, donne e bambini, vestiti con i tradizionali costumi sardi, si esibiscono in danze coinvolgenti come “su passu torrau”, “su sartiu” e “su dillu”. Il ritmo incalzante dell’organetto e dell’armonica a bocca trascina tutti in un’atmosfera di festa contagiosa. I turisti, più che semplici spettatori, sono invitati a partecipare attivamente, lasciandosi coinvolgere dalla gioia e dall’entusiasmo dei locali.
Ma è con l’arrivo dei Mamuthones e Issohadores che il Carnevale raggiunge il suo culmine. Queste figure mascherate, simbolo indiscusso della manifestazione, con il loro passo pesante e ritmico incantano il pubblico. Le loro maschere nere, le pellicce e i campanacci creano un’atmosfera ancestrale e misteriosa.
Un altro personaggio iconico del Carnevale è Juvanne Martis, un enorme fantoccio che rappresenta la morte e la rinascita. La sua comparsa segna la fine dei festeggiamenti. Il corpo di Juvanne, realizzato con una botte, viene sottoposto a macabre operazioni da finti chirurghi, mentre la folla piange la sua dipartita cantando lamenti funebri.
La festa si conclude con un banchetto offerto a tutti i partecipanti. Dolci locali, fave miste, lardo e l’immancabile cannonau allietano i palati e riscaldano i cuori.
Nel 2024, il Carnevale di Mamoiada ha ricevuto un prestigioso riconoscimento dal Ministero della Cultura, entrando a far parte dei Carnevali storici d’Italia. Un riconoscimento che premia la vitalità di una tradizione millenaria e la capacità di una comunità di tramandare di generazione in generazione un patrimonio culturale inestimabile.
La Redazione
Foto tratte dalla pagina Facebook Carnevale Storico di Mamoiada