La Tradizione Continua A BELFORTE, RANE, STRACOTTO E BUONA MUSICA dal 19 al 22 luglio 2024
Gazzuolo, borgo a 20 km da Mantova, si trova sulla sponda destra del fiume Oglio e l’etimologia del nome, da “Vadiolum” (o Vadolium cioè “piccolo guado”) sottolinea l’importanza che da sempre riveste il fiume lungo la via che collega Parma, Cremona e Mantova. Il lungo argine che collega Gazzuolo ai paesi confinanti consente meravigliose passeggiate immerse nella natura. L’abitato di Gazzuolo, nel testamento del secondo marchese di Mantova Ludovico Gonzaga, morto nel 1478, fu assegnato al figlio Gianfrancesco (1478-1496) che costruì il castello, divenuto poi sede di una piccola corte e l’evento diede vita al ramo dei Gonzaga di Gazzuolo, che divenne Marchesato nel 1565, dopo esser stato incorporato nel Ducato di Mantova nel 1552. Con il dominio austriaco del 1702 avvenne la distruzione del castello, che sorgeva in posizione scenografica e collegava l’argine del fiume Oglio al lungo corso porticato tutt’ora esistente, progettato da Andrea Bertazzolo su richiesta sempre di Gianfrancesco, poco lontano dall’attuale Municipio. Nel 1565 il Marchesato di Gazzuolo nella sua piccola corte ospitava letterati ed artisti tra i più rinomati del tempo, quali Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Matteo Bandello, Baldassarre Castiglione, Muzzarelli, Pier Jacopo Alari Bonacolsi, detto l’Antico (nato a Bozzolo e vissuto a Gazzuolo) e tanti altri.
Negli anni sessanta Gazzuolo ha conosciuto una forte emigrazione, ma negli ultimi anni ha finalmente trovato un equilibrio, grazie ad un incremento del commercio, soprattutto a Belforte, i cui abitanti, storicamente raccoglitori di rottami, sono stati gli antesignani della raccolta differenziata. Da visitare: l’Oratorio di San Pietro, già Pantheon dei Gonzaga, la Chiesa di San Bartolomeo, i Portici Gonzagheschi, i Giardini pubblici con la “Preda pescadura”, e la chiesa di S. Maria Nascente. Il territorio, pur confinante con altre province e regioni, ha sostanzialmente mantenuto intatte le sue tradizioni e le specialità culinarie confermano la sua “mantovanità” pur presentando alcune peculiarità difficilmente riscontrabili altrove in provincia, come uno dei piatti che hanno ottenuto la certificazione De.Co., la frittata di rane alla Belfortese, che richiama la lunga tradizione di “ranèr” (pescatori di rane) e che viene realizzata immergendo le rane in una nuvola di frittata. Tali particolarità culinarie sono state citate più volte anche dal fondatore dell’Accademia Italiana della Cucina, l’illustre gazzuolese Conte Nuvoletti, marito di Clara Agnelli, nei suoi numerosi scritti.
Per mantenere vive le tradizioni, dunque, ogni anno nella seconda metà di luglio la frazione di Belforte propone la sua sagra con prodotti tipici, arrivata oggi alla sua 27° edizione. Dal 19 al 22 luglio 2024 si terrà la “Festa d’la rana e dal stracot d’asan”, organizzata dal locale “Circolo La Torre”, che durante la manifestazione proporrà tre piatti tipici, di recente certificati De.Co., ovvero “Stracotto d’Asino alla Belfortese”, “Frittata con le Rane alla Belfortese” e “Risotto alla Belfortese”, assieme ad altre specialità tutte da gustare quali: il pesce gatto fritto, le mezze maniche con lo stracotto, la spalla cotta di San Secondo calda, la Mostarda Cremonese & Grana Padano, la torta Sbrisolona e pasticceria di qualità. Da segnalare anche la Festa del Gnocco Fritto e della Birra, che si tiene solitamente a metà agosto per quattro giorni di divertimento e gusto.
La Redazione