Castelnuovo Berardenga è un borgo che si trova nella zona sud del Chianti, poco distante da Siena ma praticamente al confine con le Crete Senesi. Nel X secolo la zona in cui sorge era dominata dal nobile Berardo, così le venne attribuito il nome di “Contea dei Berardenghi“. Il borgo invece nacque nel 1366 in seguito all’edificazione di un castello da parte della Repubblica di Siena, un “Castelnuovo” appunto, che oggi lascia traccia soltanto di una torre e qualche base di mura. Più antica del castello è l’antica Chiesa Parrocchiale di San Giusto, poco distante, tra le filiali della vicina antichissima pieve di Pacina, già nota per le prime contese fra senesi ed aretini sui confini diocesani risalenti al secolo VII. Resistette sotto il controllo senese fino alla sconfitta del 1555, quando entrò a far parte dei territori medicei. Oggi Castelnuovo Berardenga è inserita nella zona viticola del Chianti, o meglio nella sotto-zona del Chianti Classico. Poco distante si trova una piccola frazione, Villa a Sesta, che ha rinnovato il valore dei rapporti umani, il senso di comunità e la valorizzazione dei luoghi dell’anima. Le prime tracce del borgo sono documentate nel IX secolo, le stesse che riguardano la pieve di Santa Maria, ovvero l’edificio di maggior interesse del luogo. Ma è in epoca moderna che la frazione acquisisce quelle caratteristiche così interessanti per una nuova forma di turismo nei borghi. Un paesaggio dove convivono storia, arte, natura e buon gusto, un tipico e pittoresco borgo chiantigiano che ha saputo valorizzare le sue qualità e proporle agli ospiti per ogni occasione. Così negli anni Villa a Sesta vede l’arrivo di due stelle Michelin per i suoi ristoranti, tantissimi castelli, agriturismi e b&b nei paraggi, anche un campo da polo, ma soprattutto una manifestazione che racchiude in un contenitore quanto scritto, Dit’Unto. Ogni anno la seconda domenica di ottobre una selezione di stand gastronomici di qualità (dall’ambulante al ristorante stellato) propongono il proprio cibo “da strada” in porzione da degustazione. La scelta dei partecipanti, fatta dagli organizzatori, tende a privilegiare prodotti di qualità provenienti dal territorio ma anche tipici di altre regioni, sempre basati su colture locali biologiche e preparazioni artigianali, mentre i vini sono esclusivamente locali. Nelle ultime edizioni anche la collaborazione con il GEB (Gruppo Escursionisti Berardenga) per una camminata alla scoperta delle bellezze architettoniche e paesaggistiche nei dintorni del borgo, premiando un territorio che già di suo raccoglie invidiabili riscontri positivi per quanto riguarda il turismo dedicato al piacere ed all’enogastronomia.
La Redazione