Carnevale 2024

Il Carnevale è una delle feste tradizionali italiane più amate da adulti e bambini, non solo per via di giochi, sfilate in maschera, carri allegorici e dolciumi, ma soprattutto perché è un’occasione unica da dedicare al divertimento riscoprendo i tesori del proprio territorio.

Sì, proprio così, il Carnevale non è festeggiato in tutta Italia negli stessi giorni (quasi) ed inoltre le attività previste sono diverse, come lo sono le “maschere” che derivano da tradizioni locali differenti intrecciate con il teatro popolare.

Legato alla celebrazione della Pasqua, il Carnevale prende posizione nel calendario all’incirca la prima domenica delle nove precedenti la festa cristiana, con l’apice durante il “Giovedì grasso”ed il termine il “Martedì grasso” nella settimana successiva.

Lo stesso giorno in cui, anticamente, si teneva il banchetto prima del “digiuno” senza carne della Quaresima; “carnevale” deriva dal latino “carnem levare” (eliminare la carne).

Secondo numerose fonti il travestimento è anch’esso un’usanza molto antica, risalente ai tempi dell’Impero Romano, come anche quella dei carri molto viva soprattutto in Oriente, ma la loro funzione nel Carnevale resta quella di utilizzare la festa per livellare l’ordine delle cose.

Ribaltare la realtà con la fantasia era ed è ancora oggi un momento dove tutti possono divertirsi e sentirsi alla pari.

Abbiamo voluto fare una nostra personale selezione delle migliori feste di Carnevale previste nel 2024, quindi scopriamo insieme di quali si tratta e, a fondo pagina, le aziende consigliate per dolci e divertimento nel periodo di festa!

 

Selezione Carnevale 2024 di
Le Porte del Gusto

  • Torino (Piemonte) dal 26 gennaio – Come avviene da diversi anni, la sfilata del Carlevè ‘d Turin inaugura al Parco della Pellerina la cittadella del Carnevale torinese che fino al 3 marzo ospita il più grande luna park d’Italia con le sue oltre 120 attrazioni e il programma del Carnevale Torinese.
  • Ivrea (Piemonte) dal 28 gennaio – Prende il via il 6 gennaio, con la tradizionale prima uscita di Pifferi e Tamburi, lo Storico Carnevale di Ivrea (il più antico d’Italia), un evento unico in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita a una serie di eventi, celebrazioni e rappresentazioni dal forte valore simbolico: una grande Festa Civica popolare durante la quale la comunità di Ivrea celebra la propria capacità di autodeterminazione ricordando un episodio di affrancamento dalla tirannide che si fa risalire al Medioevo; conosciuto ai più per la spettacolare battaglia delle arance.
  • Mondovì (Piemonte) dal 3 febbraio – Il Carnevale di Mondovì è uno degli eventi simbolo dell’inverno Monregalese, fin dal XVI secolo, mentre le leggende che narrano la storia delle sue maschere tipiche, il Moro e la Bela Monregaleisa su tutti, sono ambientate più di mille anni fa. Il 25 febbraio 2024 giornata clou con la tradizionale parata di carri allegorici, feste in maschera e molto altro.
  • Milano (Lombardia) dal 14 febbraio – Detto anche “Carnevalone” perché non si conclude con il Martedì grasso, ma prosegue fino al sabato successivo, a Milano il Carnevale Ambrosiano è una tradizione che racchiude più eventi e nel 2024, tra questi, ci sarà il Milano Clown Festival.
  • Schignano (Lombardia) dal 10 febbraio – Il rintocco dei primi campanelli e campanacci che, misteriosi, all’albeggiare si rincorrono per le pittoresche e lastricate strettoie, danno il benvenuto al Carnevale di Schignano. Seguendo una tradizione secolare che si perde nei racconti della memoria, ancora una volta il paese intero si ferma per accogliere l’ennesima travolgente lotta sociale tra Brut e Mascarun.
  • Bagolino (Lombardia) dall’11 febbraio – Le attrattive del popolae Carnevale Bagosso sono rappresentate dai “Bälärì” (i Ballerini), dai  “Sonädùr” (i Suonatori) e dai “Màscär” (le Maschere). Le musiche e le danze che ne costituiscono il fulcro, possono ritenersi, come accenna il Sordi: “… un fenomeno unico in Italia e con pochi equivalenti in tutta Europa e fornisce un esempio impressionante del livello di complessità cui può giungere una civiltà musicale popolare…”.
  • Comacchio (Emilia Romagna) dal 4 febbraio – L’unicità del Carnevale di Comacchio si deve alla miscela di fantasiosa magia della cittadina, con la creatività di tutti gli attori, vera anima dell’evento. Le barche vengono trasformate in veri e propri battelli allegorici, divenendo così delle originali opere d’arte. La maestria degli artigiani dà vita ad ambientazioni e personaggi unici. Le imbarcazioni, ciascuna con il proprio tema, scivolando sulle acque del centro storico, trasportano e coinvolgono tutti i partecipanti inondando di allegria canali, vicoli e piazze.
  • Cento (Emilia Romagna) dal 28 gennaio – Tra le località più famose per il Carnevale, quello di Cento è gemellato – unici al mondo – con l’evento internazionale per eccellenza di Rio de Janeiro. Non è solo una sfilata di carri allegorici, ma una festa lunga un mese in cui più caratteristiche si intrecciano e presenziano vari ospiti della musica e dello spettacolo.
  • San Giovanni in Persiceto (Emilia Romagna) dal 4 febbraio – Tra i Carnevali più antichi e famosi della provincia bolognese, questo si svolge sotto il “segno” spiritoso e dissacrante della sua maschera tipica, il rozzo ma arguto contadino Bertoldo. L’unicità è rappresentata dallo Spillo (in dialetto bolognese spél, “trasformazione”). Durante la prima domenica i carri allegorici sfilano per il centro per poi trasformarsi in modo improvviso e spettacolare, rivelando un significato allegorico nascosto.
  • Viareggio (Toscana) dal 3 febbraio – Lanima del Carnevale di Viareggio sono le mastodontiche costruzioni in cartapesta, materiale con cui i Maestri costruttori viareggini danno vita a carri allegorici strabilianti. Questi giganti di carta sfidano le leggi della fisica con la loro grandezza e i loro stupefacenti movimenti. L’arte della cartapesta, perfezionata nella tecnica della carta a calco nel 1925, è una lavorazione espressiva incredibilmente versatile che celebra la creatività e il riutilizzo di materiali.
  • Foiano della Chiana (Toscana) dal 28 gennaio – Oggi il Carnevale di Foiano della Chiana, il più antico d’Italia giunto alla 485esima edizione, è considerato tra le più importanti manifestazioni del genere in Italia, sia per le spettacolari coreografie sia per la sua tradizione storiografica. Quattro grandi carri allegorici in competizione, appartenenti ai cantieri di Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici, sfilano di fronte ad una giuria formata da esperti d’arte di livello nazionale. Carri mastodontici realizzati da veri maestri della cartapesta e da tecnici della meccanica. Le loro dimensioni, che si devono attenere rigorosamente al regolamento, raggiungono fino a un massimo di 17 metri di lunghezza, 10 di larghezza e 13 di altezza.
  • San Giminiano (Toscana) dal 4 febbraio – Nel periodo dei festeggiamenti di carnevale, nel centro storico di San Gimignano vengono organizzate sfilate folcloristiche di carri allegorici di carta pesta accompagnate da musica, coriandoli e gruppi in maschera.

 

Selezione Carnevale 2024 nazionale di SAGRITALY

  • Valle del San Bernardo (Valle d’Aosta) dall’11 febbraio – Gli spifferi gelidi che soffiano nella Valle del Gran San Bernardo le hanno valso nel tempo il soprannome di “Coumba Freida”. La tradizione lega la nascita del carnevale al passaggio di Napoleone attraverso il Colle del Gran San Bernardo, nel maggio del 1800, durante la campagna d’Italia. I costumi sarebbero dunque la trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati francesi. Durante il corteo, le maschere visitano le famiglie; entrano nelle case, ballano nelle strade e nelle piazze, mangiano e bevono ciò che viene loro offerto.
  • Madonna di Campiglio (Trentino Alto Adige) dall’11 febbraio – Un evento unico nel suo genere dove rivivere l’epoca della Principessa Sissi, tra balli, carrozze e feste. “Sulle cime più alte e solitarie io riesco a respirare più liberamente, mentre altri si sentirebbero perduti”. Con queste parole Elisabetta d’Austria, conosciuta e amata in tutto il mondo con il nome di “Sissi”, descrisse, a fine Ottocento, il suo profondo legame con le montagne, in particolare, tra le più amate, le Dolomiti di Brenta e Madonna di Campiglio dove l’Augusta Sovrana soggiornò la prima volta nel settembre 1889.
  • Venezia (Veneto) dal 27 gennaio – Origini antichissime con prime testimonianze già nel 1094, il Carnevale di Venezia riproposto nel 1979 quasi dopo due secoli di assenza, mantiene oggi le sue vecchie tradizioni, rispettando una storia secolare. Il Carnevale veneziano significa ancora adesso teatro, dolcissimi cibi tipici, straordinarie maschere e costumi. E come succedeva durante la Serenissima sa trasformare i palazzi privati in luoghi di festa per balli e trasgressioni.
  • Fano (Marche) dal 28 gennaio – Dal più antico al più futuristico, questa è la nuova visione del Carnevale di Fano. Uno sguardo divertente in avanti partendo dal rispetto della tradizione. In viaggio col Vulón il titolo che accompagnerà le prossime quattro edizioni ognuna delle quali poi ne avrà uno specifico. Per il 2024 un viaggio all’insegna della stravaganza e della musica “Fuori dalle righe… e dagli spazi”.
  • Ronciglione (Lazio) dal 28 febbraio – Il Carnevale a Ronciglione non ha tempo, non teme i ritardi, il freddo, o altro: la grande energia di questa festa è nell’animo dei ronciglionesi. Il celebre Corso di Gala racconta la passione di chi è capace di lasciarsi tutto alle spalle: lavoro, sport, famiglia e per lanciarsi in uno sfrenato divertimento che non ha età, mostrando tutta la sua vitalità interiore capace di far dimenticare il quotidiano, la fatica e ogni sorta di traversia.
  • Putignano (Puglia) dal 4 febbraio – Dal 26 dicembre al martedì grasso, è un susseguirsi di riti, tradizioni, sfilate e processioni, in un continuo fondersi e alternarsi di sacro e profano. Da questo momento l’avvicendarsi delle settimane è segnato dalla centralità dei giovedì: se in passato il giovedì era sinonimo di banchetti e balli in maschera nei sottani del centro storico, i cosiddetti jos’r, oggi è sinonimo di dissacrante satira sociale. Ogni giovedì mira a portare sul palco una storia e un gruppo sociale ben preciso: in un ordine assolutamente immutabile si parte con i Monsignori, per poi continuare con i Preti, le Monache, i Vedovi, i Pazzi (ovvero, i giovani non ancora sposati), le Donne sposate e dulcis in fundo i Cornuti (gli Uomini sposati), in un appuntamento curato dall’Accademia delle Corna, caratterizzato proprio dal goliardico rito del taglio della corna.
  • Tricarico (Basilicata) dal 17 gennaio – Il Carnevale di Tricarico si apre con la giornata dedicata a S. Antonio Abate, protettore degli animali. Le maschere si attengono alla tradizione più antica, che prevede la sveglia del paese all’alba, con la vestizione in antiche case allestite ancora con “arredamento” contadino. Si parte poi alla volta dell’antica chiesetta di S. Antonio Abate, all’entrata del Paese, dove si accende un falò in onore del Santo e si ripercorrono gli antichi rituali antropologici dei 3 giri propiziatori intorno la chiesa e la benedizione della mandria in partenza per le vie del paese. La mandria è guidata da massari, capomassari e sottomassari, nonché dal conte e la contessa, padroni di Tricarico. Ciò che rende estremamente affascinante la maschera è la sua capacità di racchiudere significati molteplici, a volte persino nettamente in contrasto fra di loro.
  • Acireale (Sicilia) dal 28 gennaio – Il Carnevale di Acireale, il Più Bel Carnevale di Sicilia, è una delle più antiche ricette di buonumore della nostra terra. Se avete un pizzico di allegria e la giusta predisposizione al sorriso, unitevi alla folla e sarete protagonisti di un teatro delle meraviglie: maschere, coriandoli, luci, arte, fiori, musica e soprattutto tanto calore umano. Le stupende vie e piazze del centro storico di Acireale sono la cornice ideale per uno spettacolo che raggiunge il clou con le sfilate dei carri allegorici-grotteschi, attraverso i quali gli artigiani acesi esprimono la loro fantasia e bravura artistica.
  • Mamoiada (Sardegna) dall’11 febbraio – Il Carnevale di Mamoiada è una delle manifestazioni tradizionali più antiche della Sardegna. Sconosciuto al mondo sino agli anni ’50, è successivamente diventato famoso grazie alle maschere dei Mamuthones e Issohadores, ormai un simbolo per l’intera isola. Un rito sociale con regole ben definite spezzato solamente dal passaggio delle maschere. Una processione ordinata e suggestiva. La piazza si ferma al passaggio e tutto diviene quasi immobile dove l’unico movimento è quello dei Mamuthones e Issohadores e gli unici suoni che sovrastano ogni cosa sono quelli dei campanacci. Ma il Carnevale di Mamoiada non è solo maschere, è momento di convivialità e di unione. I dolci tipici e il vino cannonau fanno parte integrante della festa e vengono offerti ai mamoiadini e visitatori.

 

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La Redazione

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