Lasciandosi sulla destra il fiume Serio, ad una trentina di km a nord est dal capoluogo orobico, si trova il borgo di Parre. Il borgo è il più antico centro delle Orobie Orientali, caratterizzato da un grazioso centro storico, dove campeggia la Chiesa Parrocchiale di San Pietro, con al suo interno conservate numerose opere dei Fantoni.
Un altro importantissimo punto di passaggio per la comunitá locale è l’arco di San Cristoforo, inserito in una casa del ‘500 sulla quale è posto un interessante affresco del Santo. In piazza San Rocco invece è posta l’antica chiesa dedicata al Santo, la cui origine risale alla fine del ‘400. Scarpinando un po’ sulla sommità del monte Cüsen (dal gaì, la lingua dei pastori, che significa “roccia”), si erge oggi l’oratorio della S.S Trinità di Parre. Una caratteristica particolare della vita dell’oratorio è stata per secoli la presenza fissa di un “romito”, cioè di una persona che si dedicava ad una vita solitaria, talvolta con impegni religiosi, e custodiva la chiesetta. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato è la Casa della Pierina, un’abitazione in uso fino a pochi anni fa. La “Pierina” era la sarta del paese: entrare nella sua casa permette al visitatore di capire come si viveva ad inizio Novecento a Parre.
Ricchissima è l’idrografia del territorio, che permette numerose attività anche in chiave turistica. Oltre al fiume Serio, che scorre lungo il fondovalle, sono presenti numerosi altri torrenti che raccolgono le acque provenienti da sorgenti e dai monti circostanti. Il principale è la Nossana, che scorre nella valle Dossana dove nella sua parte più a monte è interessata da fenomeno di carsismo.
Una visita a Parre non può essere conclusa senza aver assaggiato i piatti locali. Uno è il “capù”, al quale è dedicata la “Sagra del capù” (3-4 agosto 2024), un involtino di verza con ripieno di magro. L’altro sono gli “scarpinòcc”, celebrati con la “Sagra degli scarpinòcc” (23-25 agosto 2024), ravioli tipici del paese di Parre. La loro peculiarità sta nel fatto che a differenza dei ravioli bergamaschi, chiamati casoncelli (casonsei in dialetto), il ripieno è di magro come quello nel capù ed è composto da pane grattugiato, uova, formaggio e spezie. Ad affiancare da sempre la prima Sagra il Festival del Folclore, che celebra la tradizione culturale dell’Alta Val Seriana, mentre per scoprire gli antichi mestieri ed i sapori tradizionali nei cortili più suggestivi del borgo di “Parre Sopra”, il 29 e 30 giugno si terrà “Sapori e tradizioni“.
La Redazione